Monte Antelao, Dolomiti, metri 3.263. È la seconda cima più alta delle Dolomiti dopo la Marmolada.

Sono salito sul Monte Antelao l’ultima volta il 19 agosto del 2005 (qui il resoconto). Ero con altri 4 amici molto esperti e, tuttavia, nei pressi della cima siamo stati aiutati da una guida alpina per superare delle lastre ghiacciate in un punto molto esposto. Se no, saremmo tornati indietro.

Il Monte Antelao è una montagna affascinante ma pericolosa. Tanto è il desiderio di arrivare in cima quanto quello di ritornare a casa in sicurezza. Ho deciso quindi di ritornarci accompagnato da una guida alpina.
Il meteo a quell’altezza può cambiare da un momento all’altro la situazione, da sfidante ma gestibile a drammaticamente difficile. Ci siamo accordati per aspettare giorni di bel tempo stabile tra fine agosto e i primi di settembre. Se non sarà possibile, rimanderò al prossimo anno.

Nel frattempo, ho deciso di prepararmi, fisicamente e psicologicamente. Di solito pubblico resoconti di escursioni che ho già fatto. Questa volta desidero invece condividere un desiderio, un programma e alcune informazioni sul Monte Antelao: ho notato infatti che la pagina in cui ho pubblicato il resoconto della salita lungo la via normale al Monte Antelao è ancora, dopo 16 anni, una delle più visitate di questo sito.

Qualche giorno fa, dopo i giorni piovosi di inizio agosto, una mattina apro gli scuri e vedo, inaspettata, una mattinata di sole. Mia moglie mi vede scalpitare e mi dice: “vai!”. Di solito organizzo le escursioni per la mia famiglia, ho approfittato quindi della “giornata libera” e via!

Tempo un’ora e mezza e già avevo parcheggiato la macchina presso la baita Sunbar a San Vito di Cadore (quota m. 1.140). Oltre non è possibile andare con le automobili. Anche la seggiovia San Marco, che porta ai 1.580 metri del Rifugio Scotter, non è in funzione in questa estate del 2021.

In breve, 4 ore e mezza dopo ero al Bivacco Slataper, quota m. 2.680, nel gruppo del Sorapìss. Avevo coperto un dislivello di 1.550 metri, maggiore di quello necessario per raggiungere la cima del Monte Antelao partendo da uno dei due Rifugi in zona: il Rifugio Galassi o il Rifugio San Marco.

Due fattori mi attraevano di questo itinerario: raggiungere la Forcella Grande e la Torre dei Sabbioni, che mi affascinano fin da piccolo, e studiare più da vicino il Monte Antelao, che ho osservato ora per ora, salendo e scendendo, come documento nelle foto.

Lungo tutto questo itinerario infatti è quasi sempre visibile buona parte del percorso della via normale al Monte Antelao, fino alla cima.
In particolare le nuvole sulla cima attirano la mia attenzione. Se, arrivati sulla cima, è nuvoloso, non vedi il panorama, è freddo e rischi la pioggia o, peggio, la neve. Il pennacchio di nuvole sull’Antelao dice che tempo farà a chi risiede in valle. Quando la cima è libera dalle nuvole, il Monte Antelao è stupendo e rassicurante e vorrei essere in cima. La difficoltà dell’organizzazione sta qui: pianificare l’ascesa nel giorno e nell’ora giusta, guardare tutto il resto dall’alto e tornare giù serenamente.
Spero di poterlo presto raccontare a famiglia, amici e in questo sito.
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